Eccolo qui il post di compleanno che tutti i blogger prima o poi fanno: A Scopo Ludico ha da poco compiuto un anno e solo oggi decido di aiutarvi nella lettura, attraverso l’analisi sintetica ma dettagliata delle Etichette che incontrate quando passate di qui. Che farvene? Vi servono davvero per capirci meglio? Non so, ad ogni modo eccole:
Che peccato: quando abbandono le mie virtù per frequentare i sette tradizionali peccati (o peccatori) ne parlo qui.
Classici a richiesta: nella mia precedente vita da blogger ho scritto molti pezzi e ad alcuni sono particolarmente affezionata. Il vecchio blog non esiste più, ma i post gli sono sopravvissuti, così di tanto in tanto nel rispolvero qualcuno, lo sistemo un po’ e lo ripropongo. La segnalazione è d’obbligo per i miei lettori più anziani (intendo per anziani quei due o tre fedelissimi che hanno seguito i miei traslochi su web)
Cose che succedono a est: questa è una categoria particolare, nata apposta per descrivere la mia prima materializzazione fuori dalla blogosfera. Non escludo che possa arricchirsi, anche se, a parte quell’unica volta, io in genere non scrivo cronache fedeli di quanto (mi) succede.
File sharing (musica film e cose così): quando desidero condividere dichiaratamente film, libri, canzoni, citazioni e curiosità. A vario titolo naturalmente.
In breve: poche righe, qui trovate ciò che ho scelto di dire senza troppo spiegamento di sintassi. In breve descrive la forma più che il contenuto.
Lui Lei gli Altri: le donne, gli uomini, le comparse e i protagonisti. In genere coppie, triangoli e altri poligoni.
Paranoie e nevrosi di uso comune: qui ce n’è per tutti. Si tratta di pensieri fissi, piccole psicosi, disadattamenti, manie ossessivo-compulsive. Ciò che turba gli equilibri, gli equilibrismi e che, talvolta, provoca malattie psicosomatiche.
Parole parole parole: le mie riflessioni sulle difficoltà del dire, sulla facilità del malintendere, sulle relazioni tra verbi (intesi come predicati, motti, sintagmi, corpi e divinità).
Questo non mi va giù: ciò che provoca in me moti di detestanza. La mia parte più tollerante tende di solito a censurare questi pezzi, che però ogni tanto prendono forma lo stesso.
Romantichezze: sentimenti e sentimentalismi non convenzionali.
Sciamani metropolitani: capita a volte che la spiritualità prenda forme impreviste. Io mi guardo bene dal farmi coinvolgere in certe allegre assemblee pagane, ma mi lascio sedurre dai riti. Che ci posso fare?
Storie vere veritiere verosimili: la mia categoria preferita. Raccontini attorno a fatti realmente accaduti o che potrebbero realmente accadere. Dominio della realtà e della possibilità. Per me, per voi, per chiunque. Se mi racconti una storia potrei decidere di rubartela, centrifugarla, riscriverla e metterla qui (con o senza il tuo permesso, insomma, potresti riconoscerti).
Tempi che corrono: mich censore, riflessioni su usi, costumi e altre inutili amenità. Il tempo che corre è il pretesto di fondo.
Vanity Fair o dell'Autoreferenzialità: qui in teoria parlo di me in modo dichiarato. Resto comunque dell’idea che sia la categoria più adatta al mio personaggio piuttosto che alla mia persona, ma qualcosa comunque si intravede (anche se, ve lo dico, secondo me è più facile trovarmi altrove).
Ventricoli Epistolari: la mia posta del cuore. Scrivete dei vostri amorosi dubbi e, se darete il consenso, vi sarà risposto pubblicamente, da me e da chiunque abbia voglia di farlo. Si accettano buoni consigli. E cattivi esempi.