Mi piacciono le città di fiume. A Torino ce ne sono tre, di fiumi. Talvolta hanno preteso e ottenuto di fare paura e, gonfi d’acqua e di fango, hanno reclamato il loro diritto a sfiorare le sponde a piacimento. Ma non adesso. Queste sono le settimane dell’erba fresca sotto i piedi nudi, dei parchi e dei giardini. Del Po che scorre in fondo alla discesa, pacifico, dei canottieri e dei remi. Delle vetrate sull’acqua del Fluido e delle panche screpolate degli Imbarchini. Ed è azzurro ed è verde. Di quel verde che viene voglia di addentare. Mi piace quando la città fa rumore senza disturbare. Quando viene voglia di gelato, quando il sole è troppo caldo ma all’ombra fa ancora fresco. Quando leggi sdraiato su un prato, sotto alberi amici e urbanizzati, ogni tronco una targhetta numerata. E ti fanno compagnia uccelletti impertinenti, rumoracci meno bucolici di marmitte sputacchianti, poi campanelli di biciclette, qualche bambino frignante e un timido respiro di foglie.
lunedì 26 marzo 2012
Mi piacciono le città di fiume, la primavera e le trite parole che non uno osava
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5 commenti:
Amai trite parole che non uno
osava. M'incantò la rima fiore
amore,
la più antica difficile del mondo.
Amai la verità che giace al fondo,
quasi un sogno obliato, che il dolore
riscopre amica. Con paura il cuore
le si accosta, che più non l'abbandona.
Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.
U. SABA, Amai
torino è poesia.
Dovrò venire a Torino. Lo dico da anni. Non so quando. Ma so che è certo.
(p.s. da troppo tempo non passavo da qui. grazie michela)
Gli alberi etichettati... Di questo passo ti commuoverai per i codici a barre.
http://iseicolori.blogspot.it/2012/03/6.html
@calzino, certi giorni lo penso anch'io
@ndr, grazie a te (-:
@danilo, che vuoi farci, ho il cuore tenero
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