Indosso spesso la tua giacca nera. Mi calza perfetta. Segue
il mio profilo, aderisce, non passano né aria né acqua e ha un cappuccio ampio
che arriva fin davanti agli occhi. Mi ci infilo dentro, tiro giù le maniche
fino ai pollici e fingo di essere te. Abbiamo lo stesso fisico, la stessa
altezza, gli stessi nei. Mi chiudo lì dentro, nascondo il viso e chi mi
incrocia non distingue i lineamenti, non vede da che parte sto guardando, un po’
come quando si indossano gli occhiali da sole, con la differenza che il
cappuccio tiene al coperto anche la fronte, le orecchie, la nuca e rende vigili
ma in qualche modo invisibili. Ti piaceva sentirti così, esposto ma al sicuro.
Piace anche a me. Ma la cosa che più mi piace, di questa giacca, sono le
tasche. Sono moltissime e so che l’hai scelta anche per questa ragione, per la
sua capacità di offrire spicchi d’ombra in cui nascondere e nasconderti. È una
giacca piena di segreti, con taschine minuscole e piccole cerniere che si
aprono negli angoli. Non credo di averle ancora scoperte tutte, tasche nelle
tasche chiuse dentro altre tasche. Sogno spesso di scoprire, insieme alla
prossima, un fazzoletto o un bottone colorato, il biglietto del treno di un
viaggio di cui non mi avevi parlato, qualche moneta straniera, una chiave, un
autografo, la foto spiegazzata di un paesaggio. Sogno di incontrarti nelle
tasche. Sogno di sorridere piano e annuire mentre mi raccontano, di te,
qualcosa che non so.
9 commenti:
<3
molto bello, e un po' di piangere
Molto bello e di commozione, sì (mancava tantissimo leggerti).
Anche a me è piaciuto. Voto il tuo lato letterario di storie d'amore, ma apprezzo altrettanto quelle sui fermaporte.
Immagini d'intimità con sé attraverso un'assenza cui il sentire ridà essenza, una riscoperta che nel cantuccio segreto ride al senso secreto dal curioso riscoprire, a un rivivere distillato dall'intimo sapere.
Rieccoti, che bello. Anche se si piange.
ci sei mancata tanto
I enjjoyed reading this
Thanks for writinng
Posta un commento