Ci sono alcuni gradi sopra lo zero e il novembre torinese sta per il momento sonnecchiando, senza anticipare i freddi che pur saprà garantirci tra non molto. Questo per dire che ancora riesco a coprirmi con poco e il piumino adatto al rigore invernale lo tengo a portata di mano ma ancora non ho avuto bisogno di indossarlo. Però da qualche giorno è appeso qui, pronto all’uso.
Mentre lo tiravo fuori dall’angolo dove lo metto a riposare tra la primavera e l’estate mi sono accorta che ha due bottoni spaiati. Due bottoni che non c’entrano niente col resto e che fanno l’occhiolino da sotto al colletto. Chi siete? ho pensato. E poi mi è tornato in mente che a questo piumino mancano quei due bottoni. Mancano da tempo in realtà, persi chissà dove e sostituiti, un giorno, con altri due, simili ma non uguali. E ho pensato che erano divertenti quei due bottoni diversi, quasi tondi ma non proprio tondi, né lisci come gli altri, di un nero un po’ differente.
Sono due bottoni indipendenti, che talvolta rivendicano la loro autonomia e che minacciano periodicamente la secessione. Hanno il compito preciso e irrinunciabile di creare delle piccole fratture nella simmetria, nella regolare sequenza delle asole.
3 commenti:
Bè,lo scorso inverno ho conosciuto una signora che personalizza i suoi cappotti, prevalentemente neri e sobrii. Sostituisce i bottoni, mettendoli uno diverso dall'altro, ma sempre neri. Be', un effettone!
ma i miei piumini hanno la zip e questo li rende decisamente meno creativi. uffa.
Hai dato vita ad un pezzo unico.
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