martedì 23 giugno 2009

La donna dell'indicativo

Io sono una attenta al modo verbale. È una mia perversione, prendetela per tale. Io, personalmente, sono la donna dell'indicativo: io guardo, io vedo, io faccio e voglio. Non è difficile. Ma ultimamente sto intrattenendo relazioni con gli uomini del condizionale. Sono circondata. Guardate che la differenza esiste. Vi faccio qualche esempio. Mettiamo insieme a confronto un paio di sintagmi.
Cominciamo da questo: vengo da te VS verrei da te. Se usi l'indicativo io sono già lì che sprimaccio i cuscini e preparo due drink, ma se mi usi il condizionale allungo un orecchio e aspetto il seguito “verrei da te, ma s'è fatto tardi / ho un impegno con mia zia / ho la macchina rotta”.
E sentite questo: sali da me? VS mi piacerebbe se tu salissi. Non credo ci sia bisogno di spiegazioni. Se mi chiedi di salire io me la cavo con un sì o con un no, ma se parti con il periodo ipotetico (per quanto tu lo stia usando solo per fare il galantuomo) mi confondi e inizio a chiedermi dove sta il problema: “vorrei che tu salissi, ma purtroppo ho la cucina allagata / ho il cane rabbioso / c'è la mia ragazza in soggiorno”.
È una questione di sfumature, lo so. E non fraintendetemi: io adoro le sfumature. Ma qualche volta, proprio ogni tanto, se ci limitassimo all'indicativo non sarebbe tutto più facile? Certe volte concedo al massimo un imperativo: sali!

venerdì 12 giugno 2009

Senza corrispondenza

Sono patetica, lo so. Come tutti gli amori non corrisposti, anche il mio sta mettendo alla prova il mio povero senno e il mio buon senso. Non c'è niente di diverso da tutti gli amori-non-corrisposti che ho chirurgicamente sezionato tra le calamità sentimentali delle mie amiche: sto facendo per filo e per segno quello che mi pareva assurdo che facessero loro. Preciso identico.
Tanto per cominciare lo cerco sempre io e ho sempre un'ottima scusa per farlo: devo dirgli qualcosa di urgente, devo ricordargli una cosa importante, cinque volte fa mi ha cercata lui quindi adesso ho un ampio bonus di prima telefonata di cui usufruire quanto mi pare. O più semplicemente ho voglia di sentirlo e questa mi sembra una ragione più che sufficiente. Anche se so bene che è la più scema tra le ragioni. Nei rari momenti di lucidità, quelli in cui riesco a dirmi ad alta voce “se non mi cerca è perché non gli va di farlo” traccio confini mentali tra me, lui e quello che mi è concesso o non concesso di immaginare attorno alla sua persona. Riesco persino a dimenticare quanto mi manca per mezza giornata, tre quarti di giornata. Poi la lucidità va a farsi benedire e penso che se non mi sbrigo in fretta a mandargli un messaggino, diciamo pure adesso subito, c'è il rischio che si scordi per sempre di me e allora addio. La fase peggiore che attraverso, comunque, è quella in cui inizio a comporre messaggi del tipo “ma mi pensi? hai voglia di vedermi? posso passare a salutarti?”, però per fortuna riesco a trattenermi e un provvidenziale senso del pudor sentimentale mi mette momentaneamente al riparo dall'umiliazione di una dolcezza a richiesta. E poi si fa strada una delle possibilità: gli sarà passata, ci sarà un'altra, più bella, più intelligente, meno complessa, più brillante di me. Ma non mi piace per niente considerare questa ipotesi, così la metto sotto al tappeto delle corrispondenze e al mio amore senza corrispondenza dedico un altro pensiero. L'ultimo. Ancora un messaggio, giuro che è l'ultimo.

lunedì 8 giugno 2009

Il primo 730 non si scorda mai

Allora, ha capito?

No

Riproviamo. Quanti datori di lavoro ha cambiato nel 2008?

Formalmente tre, anche se...

Tre. Appunto. Quindi quanti CUD mi ha presentato per il 730?

... tre

Lei ha un cumulo di redditi. Capisce?

Sì, ma “cumulo”, date le cifre, mi sembra una parola un po' eccessiva...

Non faccia dell'ironia. Allo Stato interessa solo il fatto che lei ha accumulato dei soldi facendo diversi lavori. Chiaro? Lo Stato non ha senso dell'ironia

A me invece sembra che se la spassi un mondo. Come può parlare di “cumulo” se di fatto il 2008 l'ho passato nel precariato?

Potremmo dire che la flessibilità, in questo caso, viene considerata una sorta di privilegio

Privilegio?

Grosso modo...

Ok. In conclusione?

In conclusione, dal momento che per il 2008 lei ha un cumulo di redditi, la sua aliquota è aumentata e adesso lei si trova ad essere in debito

Debito?

Lei deve allo Stato dei soldi. Cosa fa? Ride?

...

Si contenga

Ok. Ok. Sono in debito...

Esatto

Di quanto?

713 euro