sabato 15 ottobre 2011

L'attesa, l'apnea


Trattenere il fiato come sott’acqua. Ogni battito di ciglia rischia di compromettere la percezione stessa dell’attesa, la perfetta stabilità della sospensione temporale. L’apnea brucia energie con parsimonia, controlla l’ora, i giorni, i calendari, con l’urgenza degli eventi ineluttabili. Esercita il controllo sul tempo con rigore, senza lasciare che il panico guasti la disciplina dell’immobilità.

L’attesa mangia se stessa, non ha bisogno di altro. Talvolta si alimenta con brevi pause durante le quali il pensiero crede di liberarsi. Ma in realtà sta solo verificando, timidamente, quanto è lungo il guinzaglio che lo strattonerà nel momento in cui dovrà far ritorno al nucleo di partenza.
L’attesa, appunto.

sabato 8 ottobre 2011

Piedi impavidi


Ci vuole del coraggio a denudare simili assurdità. Lo dico con tutto il rispetto. Eppure c’è gente che questo coraggio lo trova. Incomprensibilmente, ne convengo. Il piede ha da essere affusolato, aggraziato ed elegante per essere davvero seducente. Qui troviamo invece l’ostentazione del disinteresse di dio per certe armonie. Le ditina, lontane dai loro modelli di virtù sottili e snelli, sono tozze, goffe e di uguale forma e dimensione. Non c’è una differenza sostanziale tra il timido mignolino e il ditino che gli sta accanto. La proprietaria di queste ludiche estremità, sfrontatamente esposte al mondo, dovrebbe esser contenta di aver di nuovo la giusta temperatura per nascondere il tutto dentro a un paio di pavidissimi stivali. Ma loro, gli sfacciati, hanno già iniziato a scalpitare, promettendo prossime fughe e nudità assortite.