sabato 15 ottobre 2011

L'attesa, l'apnea


Trattenere il fiato come sott’acqua. Ogni battito di ciglia rischia di compromettere la percezione stessa dell’attesa, la perfetta stabilità della sospensione temporale. L’apnea brucia energie con parsimonia, controlla l’ora, i giorni, i calendari, con l’urgenza degli eventi ineluttabili. Esercita il controllo sul tempo con rigore, senza lasciare che il panico guasti la disciplina dell’immobilità.

L’attesa mangia se stessa, non ha bisogno di altro. Talvolta si alimenta con brevi pause durante le quali il pensiero crede di liberarsi. Ma in realtà sta solo verificando, timidamente, quanto è lungo il guinzaglio che lo strattonerà nel momento in cui dovrà far ritorno al nucleo di partenza.
L’attesa, appunto.

1 commento:

mgg64 ha detto...

cosa terribile dover attendere una risposta..a volte pare un verdetto..anche quando si ha la sensazione che stia per succedere qualcosa...magari poi è qualcosa di bello, l'attesa si rivela sempre qualcosa che ti mangia gli attimi. Che poi per chi come me l'ansia è compagna di vita, l'attesa diventa una costante...nn so se ho espresso quello che volevi dire anche tu ma a me ha fatto questo effetto...