Ci sono domande che, in coppia, sarebbe meglio evitare. La questione è stata recentemente sollevata da una mia amica che ha chiesto a quello che credeva il suo fidanzato “che cosa siamo io e te?”. In tutta risposta, il genio del crimine, si è dileguato nel nulla dopo aver farfugliato qualcosa tipo "E' tempo che io vada". Ecco, il problema in fondo è questo: siamo proprio sicuri di voler sapere come stanno le cose? E quando siamo noi gli interrogati, metteremmo la mano sul fuoco che chi abbiamo di fronte voglia sapere null’altro che la verità? O sta, stiamo, piuttosto cercando conferme e rassicurazioni? Farò qualche esempio.
Una volta ho chiesto a un ragazzo con cui uscivo da poco: c’è qualcosa che non ti piace di me? Ovviamente la mia era una domanda tendenziosa e la risposta esatta era soltanto una: mi piace tutto di te, baby. Lui ci pensò un attimo e disse: i polpacci. Nonostante sia passato un lustro, ogni tanto il complesso dei polpacci mi torna.
E che dire di: quanti uomini (o donne) hai avuto prima di me? Un evergreen. Io non lo chiedo mai. E preferirei che non mi venisse chiesto. Detesto il balletto delle competizioni che la risposta potrebbe generare. Una tonnellata di insicurezze, anche negli individui più navigati. In fondo, che siano stati 5 o 75, se tra me e te adesso funziona tanto bene, che cosa ti cambia se ti dico un numero?
E per restare sull’intramontabile: mi hai mai tradito? Vi prego. Io non ci tengo a saperlo, assolutamente. Cosa volete che vi rispondano? Sì, no, forse, solo col pensiero, solo una volta ma giuro è stato solo sesso. Maddai. Siamo seri. È una domanda da fare soltanto per gioco. Io, per tenere viva la conversazione, rispondo sempre di sì.
E poi un altro classico: a cosa stai pensando? Maledizione, ma perché non ci facciamo un nodo alle corde vocali invece di uscircene periodicamente con questa fesseria? A parte il fatto che io, quando me lo chiedono, non rispondo quasi mai la verità, a meno che la verità non contempli qualcosa di più che lecito o di assolutamente pertinente al contesto (cosa rarissima). Come ci viene in mente di porre un quesito tanto idiota? Una volta l'ho chiesto a un tipo che mi piaceva da morire con il quale avevo appena fatto l’amore e da cui ovviamente mi aspettavo una carineria, lui mi rispose: non mi ricordo più il pin del bancomat.
E ne ho un’altra. Un’altra domanda da dementi: ti è piaciuto? Ecco che scatta la mania del voto. Perché? Non ci basta venir logorati da settecentomila paranoie? Ne vogliamo un’altra? E chi ci assicura che ci stiano rispondendo la verità? Fidiamoci della nostra sensibilità fisica e della nostra capacità di giudizio per favore, sempre che non siano state obnubilate dai sensi. E lasciamo perdere il questionario.
E all’elenco potremmo aggiungere: cosa preferisci di me? Ti è simpatica la mia migliore amica? Ti manco? Ti posso chiamare ogni volta che ti penso? Mi trovi ingrassata? E, per concludere, il mitologico: mi ami?
E voi? Ci sono domande che non avreste mai voluto fare o davanti alle quali avete spalancato gli occhi e detto: davvero me lo stai chiedendo?
32 commenti:
Uno dei miei post più vecchi, tirato fuori dal cassetto stasera, dopo che b. mi ha chiesto "ti piace il mio nuovo taglio di capelli?"
recentemente questa: "ma solo io ho questa fossetta sulla schiena"?
@ splendido, spero tu non abbia manifestato esitazione alcuna nel rispondere
Per gentile concessione dello Splendido, che altrove commenta:
"vale la regola aurea: non fare una domanda se non conosci già la risposta"
"Mi credi?"
"Mi hai mai detto una bugia?"
:)
Che fare quindi, evitare qualsiasi forma di comunicazione verbale?
tra quelli che hai detto temo non ci sia un errore che io non abbia sia fatto che subito almeno una volta. Anzi, almeno tre o quattro. Ma ultimamente pare vada meglio...
vale la solita regola: 'non farmi domande e non ti dirò bugie'.
Mi sono divertita tantissimo a leggerti, sul pin del bancomat poi ho avuto un picco :-)
Ecco, però per quanto ci sforziamo il campionario delle domande più o meno infelici è quasi sempre sulla nostra bocca, sarà nell'indole umana questa ricerca di "rassicurazioni"...?
ps. la regola aurea dello Splendido è un must ormai! Ma anche la variante di Baskerville dovrebbe funzionare...
Magari un mio ex si fosse limitato a un banale "Ti è piaciuto?"
E' andato ben olre.
"Ti è piaciuto?
Io più di così non ce la faccio. Questa è stata in assoluto la migliore esibizione della mia vita!
Ti è piaciuto, VERO????"
A me non è rimasto che fingere entusiasmo per evitare la caduta in depressione dello "stallone ansioso" O_o
ecco. (in risposta al tuo commento di là)
io non metto più tag, ahahah!!!
(-:
non so etichettare. meno male tu lo sai fare. se vuoi, puoi divertirti a blablare tutti i miei post che non sono blablati.
(-:
lavoraccio.
scherzo!!!
thanks.
ndr
Semplicemente stupenda.
Cosa ne dici di: "Dottore, cos'è quella macchia scura sulla mia radiografia?"
Danilo
Che cosa carina... Noto adesso che era il commento numero 13.
Danilo
Certe donne fanno domande pessime, purtroppo io mento male.
Ecco perchè le mie relazioni non durano.
@ carlo, "mi hai mai detto una bugia?" è una di quelle domande che NONFAROMAI. Spero dunque tu non stia parlando per esperienza
@ spinoza, sei più cinico di me, dai persino per scontanto che qualunque comunicazione verbale nasconda trappole ed insidie...
@ strega, il problema è che le ricadute sono inevitabili. a me ogni tanto mi scappa l'errore peggiore, il temibile "a cosa stai pensando?"
@ baskerville, sei andato a scuola con lo splendido?
@ laura sì, confermo: è nella nostra natura inventare trabocchetti verbali per averne delle rassicurazioni. il problema è che funzionano rarissimamente
@ jane, ma è fantastico! la migliore esibizione della sua vita e tu-proprio-tu hai potuto goderne! che donna fortunata...
@ ndr, come avrai intuito io mi diverto un mondo a blablare
@ m, grazie!
@ danilo! ossantocielo! si saranno toccati tutti!
@ fabietto, fai pratica! a noi piacciono le piccole bugie su quanto ci sta bene quel vestito pagato 280 €
"a cosa stai pensando?" ecco questa non dovrebbe essere consentita per legge, dovrebbe scattare un allarme con tanto di sirena e lampeggiante rosso e un bavaglio dovrebbe automaticamente avvolgersi attorno alla malcapitata bocca che si è incoscientemente (ma siamo sicuri) permesso di porla. certe domande, a noi uomini - parlo per me eh - non bisognerebbe farle. come dire, non sono domande da porci. con la o chiusa;)
Bisognerebbe voler sapere solo se l'altro te lo vuole dire, senza che tu chieda (che poi, quello che fa l'altro conta meno delle parole che dice?)
a parte "c'è qualcosa che non ti piace di me?" a cui mi piace rispondere con franchezza, cinismo e se lei si incazza allora non è fatta per stare con me (si chiama "test pazienza" questo), le altre sono domande che non aspetto nemmeno il punto interrogativo alla fine... la senti la macchina che sta sgommando via? ecco... ero io!
direi che trovo un'ossessione più femminile quella delle domande, in quanto tendenzialmente più insicure o nella versione più edulcorata più attente al rapporto..
io non ho trovato mai neanche nella donna più ironica e intelligente, la possibilità di accettare una risposta che possa mettere in dubbio la propria avvenenenza o la propria femminilità, anche se venisse da un uomo che sarebbe pronto a darsi fuoco per lei
@ vix mi risulta che sia al vaglio un apposito DL contro uso e abuso di "a cosa stai pensando"
@ sancla è una bella domanda. a volte penso che raccontare ad alta voce eventi innominabili contribuisca a dar loro forma e quindi a farli diventare incubi, quindi meglio il silenzio (altre volte invece sono convinta che la parola abbia un potere esorcistico e che usarla bene faccia bene)
@ BPT butta un occhio allo specchietto retrovisore ogni tanto: potresti avere delle sorprese
@ gary, pochissime donne chiederebbero a un uomo "ti è piaciuto?"... certe insicurezze sono maschie!
eh eh .. hai ragione, ma fate male a non chiedere, magari potreste migliorare .. c'è sempre molto da imparare
Ciao, bel blog! il post è simpatico ma non vedo anomalie nel fare domande, nel cercare una rassicurazione, nell'essere curiosi, nel voler rompere il ghiaccio con questioni tipiche, nel fare domande idioti, nell'essere sinceri, nel voler conoscere qualcuno attraverso domande apparentemente banali...insomma mi sembra di sentire la solita minestra un pò riduttiva nel voler a tutti i costi psicologizzare ogni evento relazionale..
ma non voglio tediarti quanto piuttosto complimentarmi con te,per il bel lavoro e le belle provocazioni che proponi.
Ah, per quanto mi riguarda la domanda è: che numero di scarpe indossi?
@ gary, sono d'accordo: c'è sempre molto da imparare. ma comunque preferirei altre forme di comunicazione piuttosto che un "cara, ti darei 6-, la prossima volta potresti fare prima questo e poi quello per favore?"
@ andreaCati benvenuto! grazie! hai ragione, si tratta di provocazioni, ragiono per luoghi comuni perché a volte mi divertono. diciamo che qualche volta avrei preferito non chiederlo "a cosa stai pensando"...
ah, comunque 39, e tu?
45-46
;-)
no, dai non ci credo che qualcuno ti abbia trattato come una scolaretta con tanto di pagella ..:) mi sembrava paradossale che ciò che può essere una forma di premura possa essere scambiato per insicurezza
@ gary, mi trovi d'accordo sulla premura. forse però tra le lenzuola ci sono strumenti di comunicazione non verbale per dire le stesse premurose cose
:)
la comunicazione.. l'unica cosa che ho imparato con il tempo è quanto sia complicata .. verbale o non verbale che sia, evitando fraintendimenti, in pieno ascolto, senza che i nostri demoni interferiscano .. ops scusami sono andato fuori argomento. Buona domenica, anche se oggi il grigiore è all'altezza della fama di questa città :)
"non mi ricordo il pin del mio bancomat"
"tesoro, sono bravina a letto, ma ora mi sembra esagerato pensare ad un brillante..."
PS: a me ha detto "non so dove ho messo l'orologio" io gli ho chiesto se scattava la tariffa notturna...
mi piace fare domande: le risposte mi danno conferme o smentite necessarie.
ma guarda.
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