Talvolta provo invidia. Non per la ricchezza, la fortuna o la bellezza altrui. No, io provo invidia per il talento, per le doti. Tanto per cominciare provo invidia per i tantissimi che scrivono meglio di me, per quegli abili trafficanti di perfette sintassi e meravigliosi concetti. Alle volte detesto alcuni poeti per questo, gli scrittori. Anche certi blogger, lo ammetto e loro lo sanno. Quelli che sviluppano l’intuizione migliore, o che prendono la mia idea e riescono a dirla meglio. Ecco, io li invidio.
In secondo luogo io invidio chi riesce a trovare forme di espressione diverse dalla parola. Invidio chi sa cantare, chi sa suonare, comporre, chi disegna, dipinge, chi sa prendere a morsi perfetti la realtà per mezzo della fotografia. Ecco, sui fotografi aprirei proprio un discorso a parte. Ne conosco una che guarda la realtà attraverso un obiettivo. Non credo di averla mai vista senza quell’obiettivo. Provo un costante moto di ammirata letizia nel guardarla rubare gli istanti del mondo con una sequenza di impercettibili clic. Ma il piacere di vederla concentrata e attenta sulle inquadrature dei volti, dei tetti e dei colli si trasforma ben presto in malcelato fastidio, ché io non so fare né saprò mai fare niente del genere. L’invidia è una forma rancorosa d’astio, una mescolanza di adorazione, desiderio e ostilità.
E io talvolta invidio. L’invidia, al contrario di certe forme di sfacciata ammirazione, non produce emulazione, né altre forme di costruttiva imitazione, né alcuna sorta di euforico apprendimento. Nemmeno la rivalità: perché l’invidioso non desidera essere meglio dell’invidiato. L’invidioso desidera che l’invidiato smetta di esistere. È una prospettiva sottilmente diversa.
Ho recentemente passato la notte con la fotografa di cui sopra. Fianco a fianco. In un letto a due piazze di un albergo isolato. Avrei potuto ucciderla. Potevo soffocarla nel sonno.
Ma non l’ho fatto. Ho sempre avuto qualche problema con l’occultamento dei cadaveri.
18 commenti:
beh io sto tranquilla, posso dormire accanto a te senza problemi :D
Quella fotografa ha una grazia e una dote particolare nel guardare le cose, è vero :-)
E pensavo che, a proposito del talento nel saper leggere quello che ci/mi/ti circonda, beh, di quel talento, da queste parti, ce n'è. (Le forme, poi, sono molteplici...)
cara mich...io ti invidio. Per tutte quelle cose che hai scritto...avrei tanto voluto saperle scrivere io.Ma non ne sono capace.E quindi ti invidio.Ma stai tranquilla, sarà molto difficile che io e te ci si ritrovi a dormire insieme...
Ti consola sapere che tu sei una di quelle che invidio per il proprio modo di scrivere?
E dico sul serio.
Abituata a invidiare i talenti altrui di ogni foggia e dimensione, una notte d'estate ho letto un post in cui ho riconosiuto il mio modo di invidiare, inconfessabile pulsione che da sempre cerco di reprimere ferocemente.
Nel letto di una notte di mezza estate, senza testimoni, ho lasciato che l'invidia fluisse incontrollata contro quella penna pungente e nobile che ho biecamente invidiato tante volte.
L'ho odiata di un desiderio morboso mentre sezionava chirurgicamente quel sentimento che io, nel tentativo di non confessarlo nemmeno a me stessa, mi rifiuto anche solo di nominare.
Ma ancor più ho invidiato, leggendo, la persona descritta nel post. L'ho invidiata a morte.
O.o
Dicono che i paradossi causino il collasso degli universi.
In effetti il mio non ha una bella cera stamattina.
E' il classico esempio di come ad un post stupendo segua un commento meraviglioso. Dormite ancora insieme: vi fa bene!
e va beh syl è syl checchè..:)
In ogni caso ti segnalo cha tu in realtà più che di invidia soffri di schadenfreude credo
Anch'io potrei ucciderti, se avessi il tuo indirizzo.
Anche per invidia, non dico di no.
Ma anche perchè mi hai costretto a considerare che i miei vetri potessero non essere marrone di suo...
Ma syl ha un blog? Qualcosa da leggere?
@ claire, non è detto sai: ci son invidie che nascono inaspettate :D
@ laura, le forme sono molteplici, sì, peccato non possederle tutte
@ mgg64, sai, anche con questa fotografa non mi sarei mai aspettata di passare la notte...
@ calzino, oddio, sto suscitando moti di detestanza...!
@ splendido, te portaci di nuovo in gita, che noi dormiamo insieme volentieri
@ gary, sì, talvolta soffro anche di quella roba lì...
@ danilo, syl non è da leggere: syl è da sfogliare come un album di fotografie
@ syl, tu come ti permetti di venire qui a scrivere tutte quelle cose perfette in modo tanto perfetto?
guarda che rischi grossissimo.
Io _odio_ gli album di fotografie. Sono pieni di robe morte.
Danilo
Le foto sono affascinanti proprio perché sono dei cadaveri da esibire, anziché da occultare.
Si risparmia un sacco di fatica.
Per fare un fiore, ci vuole un fiore :-)
Ohi! Le foto son roba che hai ucciso tu, fermandola in quell'istante! Quell'istante che non c'è più, non ci sarà mai più. Posso capire perchè farle, ma guardarle?
Ok, ok, Mich, il tuo è un blog leggero... Diciamo che io non avrei il problema dell'occultamento. Nel caso ti sbrano, e quel che resta sono semmai un paio di ossa lunghe, con cui posso costruire una cornamusa.
Mich, i tuoi post sono fotografie. Ci sai fare con la messa a fuoco e la profondità di campo.
@ Raffa, grazie! E benvenuta (anche) da queste parti
Tratto da
'Alla ricerca del tempo perduto'
... Accettate di essere chiamata nervosa: voi appartenete a una famiglia splendida e miserevole che è il sale della terra. Tutto ciò che abbiamo di grande, ci viene dai nervosi: sono stati loro, e non gli altri, a fondare le religioni e a creare capolavori. Ma il mondo non saprà quanto deve loro; e soprattutto quanto essi hanno sofferto per produrlo. Noi gustiamo musiche delicate, bei quadri, e mille squisitezze ma non sappiamo quanto esse sono costate, ai creatori, di insonnie, di pianti, di risa spasmodiche, orticarie, asme, epilessie ...
Forse è meglio essere invidiosi ;-)
@ giò, bellissima citazione, me la segno
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