lunedì 14 marzo 2011

Della sveglia e delle possibilità

Io non mi fido del tutto delle macchine. Mi fido solo della calcolatrice in realtà. E della somma automatica di excel. E di poco altro. Io, per dire, che uso il telefono per svegliarmi, non riesco a impostare con serenità l’opzione Sveglia On nei Giorni Feriali. Non mi fido, secondo me non suona. Per questo motivo io, da sempre, da quando ho facoltà di svegliarmi autonomamente, vale a dire più o meno da quando avevo sette anni, mi punto la sveglia ogni sera. Tutte le sere infilo il pigiama, mi infilo nel letto e imposto la sveglia. A seconda delle varie fasi della vita, caratterizzate dalla scuola dell’obbligo, dal pendolarismo liceale, dagli agi universitari e dalle gabbie dei tempi imposti professionali, l’orario della levata è cambiato. Ma non è mai cambiato il rito. Perché di questo si tratta. Di un rito. Sulla compulsività di certi miei rituali e sulle consuetudini che mi accompagnano credo che vi siate fatti un’idea in più occasioni. Per questo motivo potete immaginare l’orrore e il turbato sgomento con il quale ho accolto, l’altro giorno, la terrifica novità: ho scordato di puntare la sveglia. Per la prima volta nella vita, la prima, posso giurarlo, ho permesso che il sonno mi cogliesse senza preventivamente decidere a che ora dovevo riaprire gli occhi. E il giorno dopo era lavorativo. Lavorativo, capite? Abituale sveglia alle 6.03, ostaggio di Trenitalia. E invece no. Qualcuno, forse l’inconscio, ammesso che io ne abbia uno, ha deciso che no, che dovevo catapultarmi fuori dalle coltri con un’ora di ritardo, senza colazione, con la gonna per traverso, i capelli stropicciati.
La cosa incredibile è che sono sopravvissuta. Sono scampata alle mie mancanze: alla distrazione, la disattenzione, la negligenza. La portata dell’evento è tale che ho iniziato a credere nell’improbabile.

5 commenti:

ndr ha detto...

E probabilmente qualcuno guardandoti ha pure pensato che sei bella. Mi sa.
(-:

A proposito dell'improbabile, ieri sera rivisto dopo anni...La piramide della paura (O Young Sherlock Holmes)...(-;

ndr

delma ha detto...

in genere in casi analoghi l'inconscio ti fa svegliare esattamente all'ora che avresti messo nella sveglia...

simple ha detto...

Ho la stessa fobia, e anche con me l'inconscio ogni tanto si diverte a farmi impazzire. L'importante è sopravvivere agli scherzi scemi della sveglia e assicurarsi di puntarla questa sera.

biondatinta ha detto...

potrebbe semplicemente essere colpa dell'età che avanza...
ps anche le mie sveglie non sono mai con i minuti sulle decine tonde, neanche sul 5 in realtà: ho sempre 6,43 e poi 6,51 quando vado a lavorare!

Zazie ha detto...

Senti questa: io ho una sveglia tonda e il 13 marzo sera, giorno prima di questo tuo post, l'ho puntata alle ore 5,20 perché alle ore 6,00 del giorno dopo, puntualissimo, avrebbe bussato alla porta mio padre per darmi un passaggio a Bologna (per l'esame universitario). Rito compiuto con ESTREMA precisione e controllato svariate volte data l'importanza eccetera. Mi sveglio senza sveglia, al buio, all'improvviso. Sarà presto, penso. E penso anche che non mi riaddormenterò. Ma che ore sono? penso. Accendo la luce, sono le 5,20. Guardo la sveglia, era puntata per le 6,20. Mi sono svegliata lo stesso alle 5,20. Tu dimmi adesso IO io cosa devo credere! :D (Delma hai ragione, ho un incoscio svizzero)
Lia