mercoledì 1 giugno 2011

L'incredibellezza, trattatello sullo stupore

Esistono diverse manifestazioni dell’incredulità, quel piccolo balzo della mente di fronte all’inaspettato, e la sorpresa che ne consegue ha almeno due reazioni possibili. La prima è la codifica immediata dell’elemento sorprendente, che viene così preso e collocato tra confini riconoscibili: un incontro inaspettato, un tramonto mozzafiato, un’abitudine che va in frantumi, ma anche tutti quei piccoli traumi senza preavviso e dolori senza avvisaglia.

La seconda delle reazioni risponde a qualcosa di diverso, è più un’insolita sospensione del raziocinio e mi piace pensare che sia la sorpresa per qualcosa che conquista piuttosto che per qualcosa che spaventa. La chiamerei l’incredibellezza.

L’incredibellezza, sulla quale si soffermano poeti e cantautori da alcuni millenni, anche se non mi risulta che la chiamino così, è la nostra attrazione per l’incanto. L’incanto ci meraviglia perché ci fa chiedere se è vero, perché sfugge alla comprensione e più le sfugge più ci seduce. Propongo, per meglio spiegarmi, un catalogo di esempi, che potrete aiutarmi a completare:


L’istante in cui due dicono, pensano o fanno la stessa cosa nello stesso momento. C’è chi la chiama telepatia, secondo me è una manifestazione dell’incredibellezza.

Intuire, per una manciata di secondi, che possediamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno. E poi tornare, idioti che siamo, alle frustrazioni e alle insoddisfazioni, ma scoprirsi addosso il tatuaggio di quei secondi.

Sorprendersi, come non li avessimo mai visti prima, dei legami che si saldano, delle amiche che ti scaldano, dei sorrisi che non passano.

Anche l’ostinazione di certi sentimenti è incredibellezza.

E anche il colore di certi pezzi di mondo.

3 commenti:

ndr ha detto...

posso usare "incredibellezza"? (in realtà l'ho quasi già fatto...
ehm.

viola ha detto...

Un momento di incredibellezza...Quando ci si sente molto bene dove si è, il luogo adatto, lo stato d'animo adatto, tutto si incastra alla perfezione, non si desidera nulla di diverso o di più...Io li chiamavo momenti perfetti...

Danilo Avi ha detto...

E perchè l'incredibilezza deve per forza essere bella?
Cioè, per citare non so chi, tutto puzza. Può puzzare incredibilmente, certo.

Stai parlando della meraviglia. Della capacità di sorprendersi. Son due cose diverse, secondo me.