L’argomento preferito degli ultimi giorni è la temperatura. Ammettetelo, l’avete detto anche voi: che caldo! Non è normale questo caldo. Ce la farà scontare. Già la frase di per sé indica la presenza di un soggetto capriccioso e vendicativo che prima ci delizia con 30 gradi ventilati e godibili, del tutto fuori stagione, e ci invita a denudarci con due mesi di anticipo, incoraggiando cosce al vento e braccia scoperte. Salvo poi ributtarci nel giusto fresco di primavera, quello che ti fa uscire col trench e la sera hai freddo in bicicletta. Io vorrei scoprire, aiutatemi, chi è questa divinità volubile che si diverte a punirci con l’illusione dell’estate e, soprattutto, vorrei capire perché siamo tutti così persuasi che esista. Mi spiego. Non ce n’è uno che riesca a godersi questa luce turchese e questo sole carezzevole senza fermarsi un momento a pensare che nel giro di qualche giorno torneranno i 14 gradi variabili. Perché? Perché non siamo capaci di godere veramente di questo azzurro e non osiamo fare il cambio di stagione negli armadi? Ve lo dico io perché. Perché siamo abituati da duemilacinquecento anni a sentirci in colpa del nostro benessere, a viverlo con disagio, a chiederci se lo meritiamo. E se l’idiozia del senso di colpa non basta, o non vi appartiene, aggiungo un’altra considerazione, una cosa diversa. Si tratta di uno stato della mente più sottile e, per questo, ancora più difficile da estirpare. Quando siamo contenti, ma contenti davvero, pare che il senso di sazietà cui la contentezza ci induce ci renda superbi. La superbia conduce alla tracotanza. E la tracotanza accompagna dritti alla punizione divina. È quello sapete? Pare sia la superbia il peccato che ci fa dire “che clima meraviglioso, la sconteremo tra qualche giorno”. Non sono io a dirlo, lo dice Solone, nel VI secolo a.C., anche se a dirla tutta dubito che parlasse del meteo. Comunque a me l’hanno spiegato qualche giorno fa, mentre mi interrogavo dubbiosa sulle ragioni per le quali stiamo vivendo tutti con sospetto e disincanto questo sole che ci accarezza dietro al collo, e come interpretazione mi ha convinta.
Ora, facciamo uno sforzo di gruppo e liberiamocene. Facciamolo adesso, subito, e usciamo in strada nudi a ballare di gioia.
domenica 10 aprile 2011
Ce la farà scontare
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5 commenti:
Sì, balliamo adesso, subito, perché presto ce la farà scontare ;)
Eh, retaggi del passato purtroppo. Sei sei felice gli Dei si arrabbiano! Io ho tolto dal letto il piumone e da 3 giorni porto sandali senza calze. Se ritorna il freddo mi coprirò nuovamente. Baci
Io il piumone lo tolgo sempre a giugno, però ieri ho fatto il cambio di stagione dell'armadio. Anche se sono sicura che il 15, quando spegneranno i riscaldamenti, arriverà una corrente polare che mi costringerà a usare la tuta da sci per pijama... è la legge di Murphy, mica la divinità vendicativa.
.... dicevi?
ciao
delma
@delma, ecco, appunto
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