Sono una persona orribile. Davvero. E vivere insieme a me non deve essere una cosa semplice. Tanto per cominciare vivere con me equivale a vivere più o meno da soli: esco di casa la mattina alle 7 e torno a casa la sera alle 7. Sempre che non debba fermarmi in ufficio più del previsto, il che significa che, tra straordinari e attese pendolari, si fanno le 8 come niente. Chi vive con me sa che se rientro dal lavoro dopo le 19.45 è necessario accogliermi con del martini con ghiaccio, olive e formaggi, il silenzio perfetto. Meglio se riesce anche a procurarmi del sushi. Non faccio la spesa. Non preparo la cena. So essere molto acida e tra le mie espressioni ricorrenti c’è quella che indica la seccatura. Mi occupo della casa con cura, ma solo quando ho tempo, e mi è capitato di obbligare i miei ospiti a togliere le scarpe durante una serata di pioggia perché avevo appena lavato i pavimenti e non mi piaceva per niente l’idea che le loro suole infliggessero orme infangate al mio parquet da quattro soldi. Ho un rapporto cromatico con l’arredamento e compongo fantasie di colori comprensibili soltanto al mio occhio mentre ripongo i vestiti o stendo la biancheria. Una sera alla settimana faccio yoga, ho amicizie da coltivare, studi da portare a termine, letture da concludere. In pratica ho sempre qualcosa da fare. Incluso il sonno da recuperare. Non sono una che rompe eccessivamente quando ha la sindrome mestruale, anche se resta pur sempre un alibi di cui mi servo con regolarità. Chi occupa il posto di coinquilino ha preso nota: dunque va a fare la spesa, mi prepara la cena, mi asseconda se serve e ha fatto l’abitudine ai quattro orrendi straccetti infeltriti che amo indossare nell’intimo della mia dimora. Assecondarmi significa anche, tra le altre cose, convivere con gli scheletri che tengo nell’armadio e con la polvere che talvolta infilo sotto ai tappeti. Sono autonoma e indipendente, cosa cui è necessario far l’abitudine da subito: il mio proverbio preferito è chi fa da sé fa per tre. E mi aspetto la stessa emancipata autosufficienza. C’è da dire comunque che non litigo mai: non per pacifismo emotivo, ma per radicata convinzione che non occorra sprecare una sola parola per argomentare la mia indiscutibile ragione. Insomma, come dicevo, sono una persona orribile.
giovedì 6 maggio 2010
Vivere insieme a me
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19 commenti:
O__O
Insegnami, maestra!
:D
Ecco, mi piaci e piaci moltissimo proprio per questo, credo!
;-)
Sei terribile, non orribile è diverso.
orribile no, ma tosta sì...
Mmmh... Ma avrai pure dei difetti, no?
Danilo
Senti, ma a casa degli altri sei orribile uguale?
@ calzino, in che senso?
@ simple, solo se tu mi insegni a camminare sul tacco 12 :D
@ laura, esattamente per cosa? per la supponenza o per il narcisismo...?
;-)
@ manina, mi sfugge la sfumatura, ma immagino che terribile vada bene lo stesso :-)
@ biondina, è tutta autodifesa...
@ danilo, sì, a volte ci metto oltre venti minuti a stirare una camicia
@ splendido, invitami che ti faccio vedere
"non litigo mai: non per pacifismo emotivo, ma per radicata convinzione che non occorra sprecare una sola parola per argomentare la mia indiscutibile ragione."...tu sei un genio! Lo sai, vero? ;)
Lamponi.
e ci parli ogni tanto, con i coinquilini? XD
trovo che far togliere le scarpe agli ospiti (e togliermele per primo) prima d'entrare in casa sia una delle abitudini più belle che ho preso in scandinavia.
che poi lo fanno anche in turchia.
@ jane, grazie cara, ma temo che il coinquilino non sia d'accordo...
;-)
@ ndr, lamponi? che lamponi?
@ carlo, sì, capita che ci incrociamo sulla porta del bagno qualche volta
@ ghirigori io sono nata nelle coordinate sbagliate
beh quando fuori piove con la scusa che c'è il riscaldamento a pavimento pure cerco di persuadere gli ospiti a togliere le scarpe... ma mica mi sento orribile!
A me sembri una persona perfetta. Sarà perché mi somigli un po'.
Ma... "coinquilino" è un modo ironico di chiamare il tuo fidanzato? O è proprio un coinquilino?
@ plutoschi, mi sento orribile quando mi accorgo che imporre la nudità dei piedi mette a disagio qualche ospite...
@ lucia benvenuta e godiamoci questa nostra perfezione allora!
@ lorenZo capita che sì, il mio coinquilino ha anche il ruolo di fidanzato
L'unica cosa che proprio non mi andrebbe giù è l'espressione ricorrente di seccatura. Meglio un sorriso. Vero. Anche il mio proverbio preferito è "Chi fa da sé fa per tre", e il mio motto è (da una vecchia canzone di Bennato) "Ogni cosa ha il suo prezzo ma nessuno saprà, quanto costa, la mia, libertà".
:-)
..la tipica fanciulla sabauda :-D
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