lunedì 29 novembre 2010

Nudo d'inverno

c'è un lungo bacio che mangia e che morde; ci sono mani, le sue, che mi percorrono la schiena, che cercano la pelle sottile dei fianchi sotto al maglione

ehi, ma cosa c'è qui sotto?

la camicia

sì, ma sotto quella dico, dov'è la schiena? quanti strati hai?

c'è una tshirt...

ok... ma sotto?

un body

fanno quattro livelli di indumenti?

eh

sì, ma sei io adesso volessi, per esempio, spogliarti?

mi prendo un giorno di ferie

6 commenti:

Squilibrato ha detto...

Vestirsi a cipolla è un ottimo rimedio antinfluenzale.
I miei strati: maglione, camicia, longshirt, canottiera in maglina, mutande lunghe di pile a maniche lunghe e a dolcevita. Almeno due paia di calze uno sopra all'altro e, ciliegina sulla torta, moppine prima di infilare stivali numero 52 per poter far stare gli strati.

ndr ha detto...

Questo post fa il paio con la cosa twitterica a fianco. (-:

Lindalov ha detto...

nei film fanno i ganzi e ti fanno credere che. nella pubblicità idem. ma noi si vive in posti che vero, farebbe pure uno poco di freddo.

Unknown ha detto...

Oh, io arrivo anche a cinque strati. Ma, non essendo una leggiadra fanciulla bensì un cinquaduenne etilista, posso esercitare la mia libertà di stare al caldo senza rinunciare a nulla. A nulla che non abbia già rinunciato a me, intendo.

Silas Flannery ha detto...

Sarà antinfluenzale, però, ecco, è anche un rimedio antierotico, a occhio e croce. Non mi stupirebbe una sentenza della Cassazione sul livello di quella sui jeans: se è vestita a strati e viene stuprata è consenziente.

Anche se, in effetti, allungare il tempo di rimozione dei vestiti può titillare. Le faremo sapere.

Unknown ha detto...

La prima volta che mi hanno dato del lei stavo scavalcando uno steccato in una specie di palude, persa nei boschi. Avevo qualcosa come sedici anni. Lì ho capito. Non ho pianto, tanto non serviva a niente. Ma lo ricordo, il punto di svolta. Benvenuta nel mondo, Mich.